Giulietta e Romeo (foto Daniela Neri) 

Questa Splendida non Belligeranza Foto di Marco Ceccotti

Come un granello di sabbia

Open mic farm

Anonimasequestri

Toni Servillo

Sbucci

Sarajevo

Marco D'Amore

Crick

La ragione degli altri 

Il mare a cavallo

Enrico Ianniello

In the mood for Marilyn

Marina Cioppa

Il Guardiano

Amleto 

Boxeur 

Bar tales

Antropolaroid

Ferruccio Spinetti

Tony Laudadio

Assetati

  

Teatro Civico 14: stagione 2025/26

Caserta - dal 5 ottobre 2024 al 6 Aprile 2025

Comunicato stampa

La nuova stagione del Teatro Civico 14 è dedicata al giovane attore e regista teatrale campano, Gianluca Auriemma, scomparso prematuramente.
La stagione è arricchita da Prima del palco – Conversazioni teatrali (da ottobre ad aprile), incontri gratuiti con compagnie e giornalisti per svelare retroscena e curiosità, e da un ricco programma di laboratori teatrali, rivolti a tutte le età: corsi di recitazione base e avanzata, laboratori permanenti, percorsi di regia e drammaturgia, fino a esperienze pensate per bambini e adolescenti.
17 ottobre, "Il fuoco sapiente" drammaturgia di Giuseppe Montesano interpretata da Toni Servillo e prodotta da Agenzia Teatri
La Grecia antica, terra tra oriente e occidente, patria di Omero, Socrate, Saffo e Platone, è la radice da cui veniamo. Il futuro ci sarà solo se ritroveremo quel fuoco acceso dai greci venticinque secoli fa, quando approdarono a Pitecusa, Naxos, Elea, fino ad Adria e Marsiglia. Maestri dell’Occidente, hanno insegnato che la vita risplende perché oscilla tra giorno e notte, guerra e pace, Dioniso e Ade, e che Bello e Bene sono inseparabili. Hanno acceso la fiamma della poesia, dell’eros e della conoscenza, fondando la nostra civiltà. Oggi, per non spegnerci nella decadenza che chiamiamo modernità, dobbiamo ritrovare quel fuoco vitale, traboccante e luminoso, per ripartire ancora verso la bellezza. “Il sole è nuovo ogni giorno”, dicevano: anche noi possiamo esserlo.
26 ottobre, "Trash Test" di e con Andrea Cosentino
assistente alla regia e alla drammaturgia Andrea Milano consulenza artistica Margherita Masè
light designer Massimo Galardini
produzione Teatro Metastasio di Prato
TRASH TEST è un collaudo distruttivo delle potenzialità dell’AI di produrre materiali teatrabili. Un happening dove, in collaborazione con gli spettatori, si chiede all’AI di produrre tranci di scene, dialoghi e trame sempre nuove, per metterne alla prova all’istante l’efficacia e con la stessa mossa carnevalizzarne ogni pretesa di senso. È la voluttà di riaffermare la priorità del performativo sul letterario. Uno spettacolo clownesco e partecipativo per liberarsi di quel senso di sopraffazione di fronte al ridondante proliferare di contenuti nella rete e all’infinita capacità di produzione testuale delle tecnologie cibernetiche. TRASH TEST è un teatro che non fa testo, perché gioca a disfare testi, gettandoli nel mezzo dell’arena e facendogli la festa.
2 novembre, "Amleto + Die Fortinbrasmaschine. Radio Edit", di e con Roberto Latini
musiche e suoni Gianluca Misiti, drammaturgia Roberto Latini, Barbara Weigel, regia Roberto Latini
produzione Compagnia Lombardi-Tiezzi
Dopo anni, torna in scena AMLETO + DIE FORTINBRASMASCHINE, riscrittura ispirata a Müller e Shakespeare. Gli spettatori, immersi nel buio e guidati da cuffie, vivranno un’esperienza sonora e onirica. Con lo sguardo di Fortebraccio, la scena diventa un dispositivo che unisce tragedia e commedia, riflette sul teatro come atto politico e sulla sua natura mutevole. È una caccia all’inquietudine e un confronto con il vuoto lasciato
dai padri. Die Hamletmaschine diventa un classico contemporaneo, un modello da abitare e trasformare. Un’opera metateatrale che parla dal nostro tempo, per riscriverci e riscrivere la scena.
8 novembre, "Boxeur" di Maura Pettorruso,
regia e drammaturgia di Maura Pettorruso con Stefano Pietro Detassis. produzione PequodCompagnia e TeatroE ETS
Nella danza del ring, dove ogni colpo è una storia e ogni round una battaglia, la boxe si trasforma in un canto di resistenza: un attore narra le vite di Eugenio Smit Lorenzoni e Victor Young Perez, due pugili che, sfidando le avversità e le ingiustizie della guerra, trovano nella lotta non solo la forza di combattere, ma anche la via verso la libertà e la dignità.
BOXEUR non è solo una storia di pugilato; è un potente richiamo alla giustizia sociale, un invito a riflettere sulle battaglie quotidiane dei lavoratori e degli oppressi. Un’opera che esplora l’identità e il valore della libertà in un mondo segnato da violenza e discriminazione. Uno spettacolo che vi lascerà ispirati e motivati a combattere per ciò in cui credete.
29 e 30 novembre, "Isidoro" di e con Enrico Ianniello
liberamente tratto dal romanzo “La vita prodigiosa di Isidoro Sifflotin”, edizioni Feltrinelli, regia Pau Miró
una coproduzione Casa del Contemporaneo / Teatre Akadémia Barcelona / La Fanfola Barcelona
Quarantacinque anni dopo il terremoto dell’Irpinia e dieci dall’uscita del romanzo La vita prodigiosa
di Isidoro Sifflotin (vincitore di numerosi premi), Enrico Ianniello porta in scena la storia di Isidoro, bambino felice nell’Irpinia degli anni ’70. Dotato di un talento unico, l’urlafischio, Isidoro inventa con il padre Quirino un “fischiabolario” per dare voce agli ultimi e difendersi da un mondo prepotente. Nutrito dall’amore dei genitori e dalle magnifiche paste della mamma, gira per le fiere dell’osso d’Italia sognando una rivoluzione felice. Ma il 23 novembre 1980, quel terremoto spazza via per sempre la sua infanzia e la voce prodigiosa che lo rendeva speciale.
7 dicembre, "Il mare a cavallo", drammaturgia originale Manlio Marinelli
regia Luca Bollero, con Antonella Delli Gatti
una produzione Tedacà
IL MARE A CAVALLO dà voce a Felicia Bartolotta, madre di Peppino Impastato, dilaniato da una bomba sulla ferrovia Trapani-Palermo il 9 maggio del 1978. Peppino è stato ucciso dalla mafia, che fin da subito cerca di depistare le indagini con l’accusa di terrorismo. Felicia non si dà pace, rifiuta la regola del silenzio che la vuole chiusa nel dolore e rompe con la famiglia del marito. Sceglie di stare con i “compagni” di Peppino e si costituisce parte civile al processo per vedere riconosciuta l’innocenza del figlio e la colpevolezza dei suoi carnefici.
13 e 14 dicembre "Crick. Atto unico in sei resoconti" da “Il topolino Crick” di Francesco Silvestri e Melina Formicola regia Rosario Sparno
con Luca Iervolino e Francesco Roccasecca
musiche Massimo Cordovani
una produzione Casa del Contemporaneo
Francesco Silvestri riprende “Fiori per Algernon”, il romanzo di fantascienza di Daniel Keyes, e i protagonisti diventano nella sua scrittura Antonio Cafiero, napoletano addetto alle pulizie in una fabbrica di scarpe, e il topo Crick. Cafiero è affetto da deficit cognitivo e funge da cavia per un esperimento medico che gli triplicherà l’intelligenza, per poter finalmente diventare come gli altri. Un racconto distopico che racconta di una società sempre più simile al nostro presente, dove l’intelligenza sembra destinata ad essere esclusivamente artificiale, e dove il fallimento, l’unicità e la tenerezza sono banditi per fare spazio all’efficienza e al risultato.
dal 19 al 21 e dal 25 al 28 dicembre, "Bar Tales" Stagione 2 – Episodio 1,
da un’idea di Ilaria Delli Paoli
con Roberto Solofria, Ilaria Delli Paoli, Antimo Navarra, Michele Brasilio e con partecipazioni straordinarie
una produzione Mutamenti/Teatro Civico 14
Dopo il successo della prima stagione, torna Bar Tales del Teatro Civico 14. Il Bar Zotti, ora a Casagiove, resta il luogo dove Lorenzo, Carlo e Armando accolgono vecchi amici e nuovi volti. Tra equivoci esilaranti, situazioni surreali e piccoli drammi quotidiani, il bar si conferma un microcosmo umano ricco di storie. Nuove voci si intrecciano a quelle già note, tra battute, desideri nascosti e verità inaspettate. Il pubblico, come sempre, è lì: per guardare, ascoltare, partecipare. Perché anche se il bancone è cambiato, il bar è sempre lo stesso.
3 e 4 gennaio 2026, "All’ombra dell’ultimo sole", di e con Tony Laudadio accompagnato dal contrabbasso di Ferruccio Spinetti,
racconto per voce e musica di e con Tony Laudadio
al contrabasso Ferruccio Spinetti, musiche originali di Fabrizio De André
Un musicista ricorda un periodo di crisi in cui si interrogava sul senso dell’arte e del suo contrabbasso, finendo in una casa di cura. Qui incontra Marcello, anziano ricoverato da sempre, convinto di essere abitato dallo spirito di Fabrizio De André. La sua conoscenza di Faber è così profonda da portarli a rivivere episodi celebri come la scrittura dei capolavori e il rapimento in Sardegna. Questo incontro diventa per il musicista il vero aiuto per ritrovare un senso all’arte e alla vita. Ogni capitolo è accompagnato da musica dal vivo che illumina i testi di De André.
10 gennaio, "Elogio del disordine. Variazioni sul tema dell’attore" con Marco D’Amore,
“Il mio è un percorso di studio, di scelte, di grandissimi sacrifici perché ho abdicato a gran parte della mia vita per fare questo lavoro. Oltre ogni aspetto di fama e gloria dell’essere attore, questo è un mestiere difficilissimo. L’attore si arroga la responsabilità di farsi altro, di portare vite altrui, dolori altrui, sofferenze altrui, addii altrui e questa è una cosa altissima”. Attore, regista e interprete di personaggi noti al pubblico nazionale e internazionale, Marco D’Amore sarà il protagonista della lezione/spettacolo, per svelare alcuni aspetti di sé e del proprio lavoro, del duro lavoro che necessita ogni grande carriera teatrale e cinematografica.
24 e 25 gennaio, "Il guardiano" di Harold Pinter, con Stefano Angelucci Marino e Roberto Galano,
regia e interpretazione Roberto Galano e Stefano Angelucci Marino
produzione Teatro Stabile d’Abruzzo in collaborazione con Teatro del Sangro e Teatro dei Limoni
Scritto nel 1959 e in scena nel 1960, “Il guardiano” segna il primo vero successo di Pinter, metafora limpida e attuale. Un senzatetto, accolto da un uomo ai limiti dell’autismo, riceve da lui e dal fratello
— logorroico e accelerato — la proposta di fare il guardiano. L’ospite, pur grato di avere un tetto, si lamenta di tutto senza voler lavorare, diventando fattore di rottura tra i due. Archetipico della conflittualità pinteriana, il testo mostra tre personaggi chiusi, illusi di comunicare. Galano e Angelucci Marino raccontano la guerra tra poveri in una città del nord, con scenografia claustrofobica di reti metalliche.
7 e 8 febbraio, "Sarajevo" scritto da Biagio Di Carlo e Mario Gelardi
con Giovanna Sannino, Luca Ambrosino e Francesco Ferrante, regia di Mario Gelardi
una produzione del Nuovo Teatro Sanità in collaborazione con Lombardi creative studios
Tre fratelli, Gabriele, il maggiore, Anna, quella di mezzo, e Davide, arrabbiato e ingenuo. Le piccole storie di questa famiglia sfasciata si incontrano con la storia di Sarajevo e del suo dilaniante assedio. Sullo sfondo di una guerra etnica che ha lasciato ferite indelebili, ci sono nuove vittime che cercano posto a Sarajevo. Una storia sul valore della propria identità, sull’idea di chi siamo e di chi vorremmo essere.
La guerra lascia segni incancellabili nelle vite delle persone, anche quando è passato tempo, anche se sei sopravvissuto o sei scappato lontano. C’è una guerra fuori di te e una guerra di sentimenti che è dentro di te. Nel cuore dei tre fratelli. Una storia sulla famiglia, sulla guerra, sulle guerre in famiglia.
21 e 22 febbraio, nuova produzione del Teatro Civico 14, "41.08165, 14.3147"
Uno spettacolo ignoto. Letteralmente. Nessun titolo, nessun nome, nessuna anticipazione. Solo una data, un orario e un luogo. La nuova produzione di Teatro Civico 14 dove tutto è ignoto: attori, drammaturgia, regia e persino il tema restano nascosti fino all’ultimo. Un’esperienza pensata per chi ama lasciarsi sorprendere, per chi è disposto a rinunciare al controllo e farsi guidare solo dall’attesa, dal mistero, dalla promessa di un incontro. Una scommessa sul teatro come rito, un patto tra scena e platea che si rinnova al buio.
Ma qualcosa accadrà.
E sarà solo per chi ci sarà.
8 marzo, "In the mood for Marilyn" di Letizia Rita Amoreo
con Maggie Salice, regia di Roberto Galano
una produzione Teatro dei Limoni
Chi sei quando nessuno ti vede? A quale voce stai lasciando la narrazione della tua vita? In quale schermo e a quale prezzo? La società impone dei modelli, detta le linee guida di una “felicità” preconfezionata, esistenze fatte in serie e sorrisi studiati, proprio come quelli di Marilyn Monroe.
Diva di Hollywood, icona fragile e misteriosa, oggetto del desiderio; a più di 60 anni dalla sua tragica
e controversa fine, il suo “caso clinico” è ancora argomento di dibattito per la psichiatria mondiale. Monologo che lascia spazi aperti per la contaminazione del Teatrodanza.
28 e 29 marzo, "La ragione degli altri" di Luigi Pirandello,
dramaturg Linda Dalisi, regia Alfonso Postiglione
con Anna Bocchino, Viola Forestiero, Ettore Nigro e Monica Palomby
produzione Piccola Città Teatro / Tradizione e Turismo Centro di produzione teatrale - Teatro Sannazaro / Solares - Fondazione delle Arti
Lo spettacolo racconta la storia di Leonardo, scrittore sposato con Livia ma padre di una bambina nata dalla relazione con Elena, sua ex. Livia accetta di riprenderlo solo se porta con sé la figlia illegittima. Tra maternità contesa e coppia in crisi, la vicenda riflette tensioni autobiografiche di Pirandello. La regia di Alfonso Postiglione intreccia teatro e video, inserendo un quarto personaggio che provoca e indaga la storia.
10 aprile, "Antropolaroid" di e con Tindaro Granata,
elaborazioni musicali Daniele D’Angelo organizzazione/Distribuzione Paola A. Binetti una produzione Proxima Res
Tindaro Granata, siciliano di Tindari, dedica ANTROPOLAROID alla sua famiglia e ai suoi nonni. Ripercorrendo e romanzando episodi familiari dal primo Novecento a oggi, dà voce a una saga popolare intensa e commovente, tra dolori privati e grandi eventi collettivi. Ispirato alla tradizione dei Cunti siciliani, lo spettacolo è un viaggio nella memoria, fatto di volti, musica e storie tramandate. Tra migrazioni, fughe d’amore, segreti e destini incrociati, ANTROPOLAROID rielabora con ironia e struggimento l’eredità di un’intera stirpe, restituendole vita sul palco con una straordinaria prova d’attore.
19 aprile, "Sbucci" un progetto de Gli Omini con la collaborazione della scuola primaria I.C. Moro/Pascoli di Casagiove,
drammaturgia Giulia Zacchini
con Francesco Rotelli e Luca Zacchini
una produzione Gli Omini con il sostegno del
Teatro Metastasio di Prato
indagine in collaborazione con l’I. C. Moro/Pascoli di Casagiove (CE)
I Bobbies hanno appena terminato una missione sulla Terra, inviati da Bobby – gigantesco alieno-capomissione – per studiare il comportamento umano. Ma ad ascoltarli, a guardarli davvero, sono stati solo i più piccoli. Così nasce SBUCCI: un gioco teatrale in cui due adulti portano in scena le parole, le emozioni e i pensieri raccolti ad hoc tra i banchi della scuola primaria I.C. Moro/Pascoli di Casagiove, dove Gli Omini condurranno un’indagine con alcuni allievi. Un viaggio disarmante dentro ferite, rabbia, fratellanza, solitudine, fantasia e verità infantili, che fanno ridere, commuovere e pensare. Uno spettacolo dove i bambini si riconoscono e gli adulti si sorprendono.
dall’ 8 al 10 maggio, "Bar Tales" Stagione 2 – Episodio 2
da un’idea di Ilaria Delli Paoli
con Roberto Solofria, Ilaria Delli Paoli, Antimo Navarra, Michele Brasilio e con partecipazioni straordinarie
una produzione Mutamenti/Teatro Civico 14
C’è chi entra per un caffè e chi resta più a lungo. Nel locale si scambiano battute leggere e pensieri profondi, si giudica sottovoce e si ascolta in silenzio. In questo nuovo episodio si ride per non piangere e si cerca di tenere insieme vecchie abitudini e nuovi equilibri. La nuova location è lo sfondo ideale per tutto questo. Ma in fondo, nel locale, vale sempre la stessa regola: chi si siede, prima o poi, si racconta.

Lezioni da Palco, ideato da Marina Cioppa con Marina Cioppa,

16 gennaio, "Morti di curiosità", lezione/spettacolo con Marina Cioppa
Curiosity killed the cat… e pure una discreta fila di scienziati, filosofi e visionari che hanno avuto l’ardire di chiedersi: “E se...”?
Morti di curiosità è una lezione-spettacolo tragicomica per chi crede che la conoscenza sia potere, ma dimentica che certi poteri esplodono.
D’altronde Dante ce l’ha insegnato che “chi è curioso va all’inferno”. Un viaggio comico e spietato tra radioattività, inquisizioni, ipotesi mortali e colpi di genio andati storti. Perché la curiosità è splendida. Ma certe volte è meglio morire ignoranti.
13 marzo, "Atti d’amore" lezione/spettacolo con Marina Cioppa
Se Shakespeare avesse scritto la tua vita amorosa, l’avrebbe scritta in atti e probabilmente finito con un funerale e una standing ovation.
ATTI D’AMORE è una lezione-spettacolo che mette in scena l’amore come un’opera teatrale: fasi, rovine emotive, possibilità di farci male con entusiasmo. Tra storie letterarie, ironie sentimentali e rivelazioni che fanno un po’ male ma anche un po’ ridere, ricostruiamo l’architettura tragica (e buffa) dell’amore umano. Un viaggio tra infatuazioni ridicole, passioni incendiarie, addii epici e quel grande mistero: perché, malgrado tutto, vogliamo sempre un altro atto? L’amore è teatro. Anche quando è una prova non aperta al pubblico
17 aprile, "Ops. Storia dell’umanità", lezione/spettacolo con Marina Cioppa
La storia dell’umanità è un romanzo comico scritto da qualcuno con problemi di concentrazione.
OPS. STORIA DELL’UMANITÀ è una lezione-spettacolo sull’errore: quello colossale, quello glorioso, quello così assurdo da sembrare inventato.
È un viaggio comico e brillante attraverso i passi
falsi dell’umanità: la celebrazione del gesto sbagliato, dell’intuizione fallita, della decisione che sembrava buona sul momento.
Perché gli errori non solo ci definiscono. Ci somigliano. E a guardarli da vicino, fanno anche ridere (se non sei coinvolto).

fuori programma

22 marzo, "Assetati" di Wajdi Mouawad
regia e spazio scenico Davide Pascarella, con Davide Pascarella
dramaturgia e assistente alla regia Alessandro Businaro
immagini e oggetti Maria Spadoni
disegno luci Carmine Pierri
assistente stagista Maurizio Campobasso
direttore di scena Antonio Gatto
datrice luci Desideria Angeloni
allieva attrezzista Roberta Torriero
foto di scena Ivan Nocera
la voce registrata è di Cecilia Fabris
grazie a Édouard Pénaud per la consulenza alla traduzione
produzione Teatro di Napoli – Teatro Nazionale
in collaborazione con A.M.A. Factory
È il 1991. C’è un ragazzo che si chiama Murdoch che una mattina si sveglia parlando e non smette più. C’è una ragazza che si chiama Norvège che piange di orrore e si è chiusa in camera perché ha un mostro nella pancia. C’è un uomo che si chiama Boon, è un antropologo forense, ha appena trovato due cadaveri congelati sul fondo di un fiume: sono abbracciati da così tanto tempo che i corpi si sono fusi l’uno nell’altro. Questi personaggi si alternano senza mai esistere insieme sulla scena. Sono in tempi e in spazi diversi. Corrono paralleli scappando l’uno dall’altro. Eccoli qui allora, in scena, tutti e tre in un solo corpo, il mio. In uno spazio senza definizioni, in un limbo, tra la vita e la morte, tra la realtà e l’invenzione. Sospesi tra i documenti e gli oggetti di chi esiste, e il mondo-microcosmo di chi appartiene solo a un «universo poetico». Questi personaggi sono assetati, così dice Mouawad. Ma questa sete non è solo quella sete bella, la sete di vita, che li pervade: è anche la sete, la Crave di Sarah Kane, che ti corrode. Una sete per cui si muore. E morire di sete è terribile. Assetati parla di sentirsi dilaniati dal dolore che sentiamo, parla della bruttezza che mangia vivi gli esseri umani e della bellezza che li salva. Parla dell’adolescenza che illumina la vita. Parla di smettere di credere ai propri sogni finché quei sogni non ti vengono a cercare e ti chiedono il conto di non averli sognati abbastanza forte. È un testo che ha ancora, credo, il potere di cambiare chi lo legge. A me è successo. La mia sete enorme di fare questo spettacolo è la conseguenza di un debito di amore che ho verso questo suo potere magico, che mi ha restituito quello che credevo perso. Io sono qui per conto di Boon, perché lui mi ha chiesto di fare questo spettacolo, come Boon è in questo testo per conto di qualcun altro, che ha chiesto a lui di scriverlo. Perché Assetati è il mio spettacolo che debutta oggi, sì. Ma è anche il testo di Wajdi Mouawad, scritto in Québec nel 2006. Ed è anche il testo che Boon scrive nel suo immaginario 1991, alla fine dello spettacolo. È un testo circolare che si manifesta come un incantesimo. E che, come in Inception, scavalla continuamente i livelli di quello che è reale, per arrivare dal livello profondo della fantasia al livello intermedio del palco del teatro, per poi uscire dalla porta insieme a noi ed entrare così nel mondo reale.

Prima del palco. Da Ottobre ad Aprile

Una serie di incontri brevi con alcune delle compagnie teatrali della stagione e con giornalisti, aperti al pubblico e gratuiti, pensati per esplorare curiosità, aneddoti e retroscena del processo creativo.
Dopo il successo della prima edizione, l’iniziativa torna per la sua seconda edizione, confermandosi come uno spazio di confronto diretto tra artisti e spettatori.
Il calendario degli appuntamenti sarà in divenire, arricchendosi progressivamente di nuove voci e prospettive, per raccontare un panorama teatrale sempre vivo e in trasformazione.Prima del palco

Orari spettacoli: Venerdì > 21.00 | Sabato > 20.00 | Domenica e festivi > 18.00
Prezzi biglietti
Intero €15 | Ridotto €12 (under 30 / over 65 / convenzioni)
Bar Tales €12 | Lezioni da Palco €10
Carnet (5 spettacoli a scelta, esclusi eventi speciali) Intero €60 | Ridotto €50

Info e contatti: Teatro Civico 14, Via Volturno, 56 – 81022 Casagiove (CE)
T. +39 0823441399 | info@teatrocivico14.it
www.teatrocivico14.it | facebook.com/teatrocivico14 | instagram.com/teatrocivico14
#teatrocivico14

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