Al Duomo di Caserta Vecchia, Nicola Piovani in "Epta"

Caserta e provincia, 6 gennaio 2010

Articolo e foto di Pia Di Donato

Assolutamente stracolmo, come abbiamo già potuto constatare per precedenti eventi, il Duomo di Casertavecchia. Il richiamo di un artista come Piovani e la possibilità di ascoltare l'intrigante progetto "Epta" (e la gratuità del tutto) sono stati gli elementi principali che, nonostate la serata rigida, hanno fatto convergere appassionati e non nella austera chiesa di Casertavecchia
Ma cos'è "Epta"? La spiegazione l'ha data, qualche tempo fa lo stesso Piovani "e' una suite orchestrale per sette musicisti che eseguono un ciclo di sette movimenti, scanditi da sette interventi di voci registrate che recitano frammenti di varia derivazione ispirati al numero sette"
Il sette quindi è il protagonista della serata: gli interventi in voce (fra cui riconosciamo Piergiorgio Odifreddi, Mariano Rigillo, Vincenzo Cerami e Gigi Proietti) ci raccontano favole in rima (Carducci), ci ricordano il libro dell'Apocalisse e "Settimo sigillo" di Bergmann, ci parlano di geometria (l'ettagono è una delle figure che non può essere disegnata con riga e compasso come sosteneva Euclide), ci presentano la vista in "sette atti" come sosteneva Shakespeare, e così via
La genesi del progetto si deve ad un incontro fra Piovani ed Odifreddi, che firma la consulenza ai testi, e infatti nel 2008 l'opera è stata presentata alla 2° edizione del Festival della Matematica - organizzato da Fondazione Musica per Roma con la direzione scientifica di Piergiorgio Odifreddi - che è stata dedicata alle applicazioni della matematica ai diversi campi della conoscenza.
Ma sono i sette musicisti - solisti dell’Orchestra Aracoeli - che ipnotizzano i pubblico: ognuno dei brani ha uno strumento principale che fa da "primo attore" e che dialoga con gli altri sei.
Ecco quindi la magia dei timpani (Ivan Gambini) che fanno riecheggiare il motivo di "Fra Martino" e poi i fiati (Alessio Mancini, flauto e Luca Velotti sassofono, clarinetto) e un'insolita - per un'orchestra - fisarmonica (Fabio Ceccarelli) mentre violoncello e contrabasso (
Eszter Nagypal e Andrea Avena) riempiono di calde vibrazioni l'aria. Su tutti però Nicola Piovani, al pianoforte, che lega e dirige al tempo stesso.
Un concerto lineare, pulito, intenso come il luogo (appropriato quanto mai)
E il pubblico ha risposto con un religioso silenzio, prima, la richiesta di bis, dopo, e con commenti lusinghieri fuori il duomo quasi a voler prolungare l'ascolto.
Purtroppo il concerto non sarà replicato ne in questa rassegna ne nell'altra itinerante della provincia e, solo per consolazione, ricordiamo il concerto di domani 8 a Carditello con il solo Piovani 

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