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Alla scoperta di Caserta: 

Le Edicole Votive di Caserta (parte 25)

testo e foto di Lorenzo Di Donato

schede tecniche di Sara Di Donato

 

Centurano

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Prima di entrare in Centurano esploriamo la Zona 167 ed il Parco degli Aranci che formano una commistione tra l’edilizia popolare, quella iniziale, e la successiva edilizia residenziale. Un bel groviglio in cui si distingue la struttura moderna della nuova Chiesa parrocchiale (foto 207) dedicata a san Giovanni Bosco e alla SS.ma Madonna del Carmelo. Non abbiamo notato edicole votive.
Ci portiamo infine in Centurano, dalle due chiese parrocchiali dedicate a San Bartolomeo apostolo:  la vecchia (foto 208), o l’antica, in Via Giulia, in pieno centro storico del Casale, con bella pala d’altare di Belisario Corenzio e le numerosi lapidi al muro, che testimoniano le vite meritevoli dei Marzano, dei Danieli e di altri antichi parrocchiani; la nuova (foto 209), e moderna,  nel Parco Cerasole, che  sorge nell’area che cinquant’anni fa era campagna di Centurano e verde anticamera di Tuoro mentre oggi è un’ampia zona residenziale di Caserta.
Entriamo in Centurano per Via Petrarca e, passati i moderni condomini, subito si presenta il centro storico del Casale con l’antica Chiesa della Confraternita di san Giuseppe (foto 210), che attualmente ospita eventi sociali e culturali, e sul cui ingresso è una nicchia con l’affresco  San Giuseppe col Bambino. Di fronte, la restaurata fontana in cui Ferdinando IV di Borbone fece giungere l’acqua Giulia su richiesta del suo barbiere Michelangelo Viglia, che volle che essa fosse sovrastata da una lapide con la scritta: “ Mi diè dell’acqua Giulia/ Un rivoletto il Re;/ Io sull’augusto esempio/ Ne do altrui da me./ Il cittadino, il rustico, il peregrin l’avrà;/ Venite, ristoratevi./ Fresca per tutti sta.”,  riportata anche da Enrico Laracca-Ronchi (foto 211). Poco lontano da essa, al n° 19 di Viella dei Ricciardi, possiamo osservare la bella edicola dedicata alla Madonna del latte (foto 212) e, tornati sui nostri passi, percorriamo Via Giulia le cui “siepi fiorite” , ricordate da Matilde Serao  dopo un suo soggiorno a Centurano, non esistono più da tempo bruciate dalle polveri delle vicine cave di pietrisco e da quelle sollevate dall’intenso traffico di autocarri adibiti al trasporto del pietrisco, solo da poco molto limitato dopo una lunga lotta degli abitanti del Casale.
Via Giulia è ancora fiancheggiata da una cortina di palazzi e palazzetti (foto 213), oggi non tutti in buono stato di conservazione, che testimoniano come il Casale sia stato prediletto, nel passato, da nobili e possidenti luogo. Il palazzo che fu di  Francesco Donato  D’Elena, pur bisognevole di accurato restauro, dà ancora l’idea della potenza del suo proprietario: su un marmo all’interno del cortile è inciso l’anno 1620 mentre sull’arco d’ingresso al palazzo è scritto “Franciscus Donatus de Helena filius  …fecit anno 1694” .
E’ nella stradina accanto a questo palazzo che vengo avvicinato da un abitante del luogo- che si presenta come prof. Fusco, poi preside e oggi in pensione- incuriosito dal mio guardare in giro e fotografare. Saputo il perché del mio interesse, mi dà qualche indicazione sulle edicole e poi mi racconta  qualcosa della sua infanzia a Centurano ed in particolare la seguente scena dal gustoso sapore antico. In fondo al Vicolo Marzano aveva la sua magione il Barone (non ricordo il nome, purtroppo) che ogni mattina si recava in visita dalla Pierantoni passando davanti alla chiesa parrocchiale dove il buon parroco era immerso nella lettura del Breviario. Il Barone, passandogli accanto e portando la mano alla falda del suo cappello a mò di saluto, immancabilmente gli rivolgeva la domanda: “Parrucchianié, comme jammo?”. Distolti gli occhi dal breviario, il parroco guardava il Barone dritto negli occhi e pronunciava sempre la stessa frase in risposta:” Barunciè, comm’ ‘a Dio piace, sto ccà”, ripagando il parrucchianiè con il barunciè. Buono, ma non fesso!, il parroco.
Nella Via Giulia, al n° 2 notiamo l’edicola sacra con il dipinto del Compianto sotto la Croce ( foto 214) con Gesù pianto dalle pie donne avente per sfondo la santa Croce. notiamo le belle edicole; al n° 36 l’edicola con l’immagine dipinta di santa Lucia (foto 215) che il prof. Fusco mi riferisce che fu suo padre a commissionare la pittura ad un pittore di san Clemente circa sessant’anni fa. L’ultima edicola votiva si trova al n°44, su un palazzotto in vendita: su mattonelle maiolicate è dipinta la Madonna (del Carmine?) con Bambino (foto 216) e due angeli che le reggono la corona. La edicola fu edificata “a devozione di Brignola Maria” come recita una scritta al di sotto della maiolica.
Poi Via Giulia s’inerpica sul colle di santa Lucia con l’omonimo antico Santuario, oggi anche Santuario della Divina Misericordia (foto 217).

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Foto 207: Centurano, Parco degli Aranci. Chiesa parrocchiale dedicata a san Giovanni Bosco e alla SS.ma Madonna del Carmelo

 

Foto 208: Centurano, Via Giulia: antica Chiesa parrocchiale dedicata a san Bartolomeo apostolo

 

Foto 209: Centurano, Parco Cerasole.  la moderna Chiesa parrocchiale dedicata a san Bartolomeo apostolo.

 

Foto 210: Centurano, Via Petrarca. Chiesa dell’Arciconfratenita di san Giuseppe

 

Foto 211: Centurano, Via Petrarca. Fontana e abbeveratoio.

 

Foto 212: Centurano, Viella dei Ricciardi. Edicola a tabernacolo con archetto modanato liscio, listelli e cornice superiore. Ospita un dipinto della Madonna del Carmine.

 

 

Foto 213: Centurano, Via Giulia. Cortina di palazzi padronali. Quello in fondo era dei D’Elena.

 

Foto 214: Centurano, Via Giulia. Edicola con nicchia a botte su mensole a foglie d’acanto incorniciata da modanature lisce e sormontata da una cornice curva modanata. All’interno il compianto sotto la Croce.

 

Foto 215: Centurano, Via Giulia. Edicola a tabernacolo a tutto sesto con un dipinto raffigurante santa Lucia.

 

Foto 216: Centurano, Via Giulia. Edicola con intradosso a botte incorniciata da modanature lisce e sormontata da un elemento curvo modanato terminante in due volute. All’interno, su piastrelle maiolicate, la Madonna del Carmelo.

 

Foto 217: Centurano, Santuario di santa Lucia e della Divina Misericordia.

 

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