Roberto Solofria

Michele Pagano

Zorro Rides Again

Roberto Solofria e Michele Pagano

Roberto Solofria e Antimo Navarra

Giovanni Allocca

  

Programma di Officina Teatro

San Leucio (CE) - 1 Dicembre 2007

Comunicato stampa

Apre un nuovo spazio teatrale a Caserta. La Cooperativa Mutamenti, già da più anni impegnata sul territorio con laboratori e produzioni teatrali e cinematografiche ha trovato finalmente uno spazio, assolutamente privato e senza, almeno per il momento, interventi da parte di Enti, per cominciare un percorso di ricerca, sperimentazione e laboratori rivolto a tutti, ma soprattutto alle nuove generazioni che si avvicinano a questo mondo. Lo spazio è a San Leucio di Caserta, alla direzione artistica Roberto Solofria e Michele Pagano.
Programma:
1 dicembre inaugurazione
8 e 9 dicembre 2007, "Muè", tra le donne di Annibale
L’intera produzione di Annibale Ruccello evidenzia il ritorno del teatro al suo classico dettato drammaturgico, fatto di intrecci, dialoghi, tempi e quadri. Proprio questo è lo spettacolo che la Cooperativa Mutamenti porta in scena.
In un’atmosfera da thrilling e da giallo psicologico, in cui la vita quotidiana è indagata sotto la specie dell’angoscia, vanno in scena le eroine sconfitte del drammaturgo di Castellamare di Stabia: il travestito Jennifer; la casalinga mamma di Adrianina, la pazza Maria di Carmela, l’impiegata Anna Cappelli, la baronessa Donna Clotilde, Maria, la mamma dei quartieri.
Questo mondo notturno ed inquieto, questa galleria di personaggi alterati da una profonda scissione tra natura e cultura prende forma, corpo ed anima, proprio in un teatro che sta per essere chiuso o ricostruito. Uno sconcertante e drammatico abbandono fisico dove le figure “deportate”, come le definiva l’autore, orfane del legame con una scomparsa comunità, contaminate nel linguaggio e nei comportamenti dai modelli indotti dai media, diventeranno protagoniste di un cabaret tragico che si colloca dentro ampie correnti di drammaturgia europea, un teatro che disegna una mappa della nostalgia di una perduta ritualità popolare.
Un “Teatro della crisi”. Crisi di valori e di ideologie e crisi del linguaggio che si esprime per rotture e crolli linguistici; per frantumazione di segni e per personaggi disturbati e nevrotici. Ma anche una crisi del Teatro che non può che ripercorrere se stesso, ritrovando dentro di sé i propri classici; riscrivendo e ripetendo le stesse storie di sempre, con la convinzione che nulla può più essere inventato.
La rielaborazione di Roberto Solofria e Michele Pagano, per la prima volta inseme sulle tavole di un palcoscenico, e per quest’occasione attori e registi, punta proprio all’esaltazione di quella immediatezza con la quale i testi di Ruccello sapevano farsi comprendere dal pubblico. Una narrazione che inesorabilmente scorre tra macerie morali, civili e materiali.
Attori e Regia : Michele Pagano e Roberto Solofria, Aiuto regia: Ilaria Delli Paoli Trucco: Sciuscià
Orari: sabato ore 21.00; domenica ore 19.00, Biglietti: euro 10,00 interi ; euro 7,00 ridotti
dal 22 dicembre al 6 gennaio 2008 "Sircus". (nostro articolo)
Sabato 19 Gennaio, ore 21.30, concerto di Valerio Piccolo che presenterà il suo primo disco “Manhattan Sessions” lavoro registrato per nove decimi a New York. (Biglietto 8€) (nostro articolo)
Chitarrista, cantautore, artisticamente legato alla folksinger Suzanne Vega che scrive di lui nel suo blog: “Mi piace molto il suo modo di scrivere canzoni. Ce n’è una che racconta di un clown bloccato in un lavoro quotidiano, ‘The clown is stuck between the desk and the chair’, un’ottima opening line”.
Biografia di Valerio Piccolo
Valerio Piccolo è nato e cresciuto a Caserta, ma da 10 anni vive, suona e scrive a Roma. Chitarrista e cantautore, legato artisticamente alla città di New York (per lui una vera e propria seconda casa) e in particolare alla folksinger Suzanne Vega, con cui vanta una solida e amichevole collaborazione. Dopo essere stato il traduttore delle poesie della Vega, e aver girato con lei l’Italia per diversi anni con uno spettacolo a metà strada tra il reading e il concerto, di recente Piccolo ha aperto l’unica data italiana della cantautrice americana all’Auditorium di Milano.
Di lui Suzanne Vega scrive nel blog del suo sito: “Mi piace molto il suo modo di scrivere canzoni. Ce n’è una che racconta di un clown bloccato in un lavoro quotidiano, ‘The clown is stuck between the desk and the chair’, un’ottima opening line”.
Da due anni, oltre che in Italia Valerio Piccolo si esibisce con una certa frequenza a New York, in diversi locali dell’East e del West Village.
Nel novembre 2007 incide il suo primo cd, “Manhattan Sessions”, registrato quasi interamente a New York con musicisti americani e impreziosito dalla presenza di rinomati musicisti italiani.
Valerio Piccolo è stato selezionato per la terza edizione di “Generazione X”, la rassegna di cantautori emergenti che si tiene all’Auditorium di Roma.
Sabato 26, Domenica 27 Gennaio, "Mua' tra le donne di Annibale" con Michele Pagano e Roberto Solofria, tratto dalle donne di Annibale Ruccello. Una produzione Mutamenti
Il ritorno del teatro al suo classico dettato drammaturgico, fatto di intrecci, dialoghi, tempi e quadri. Questo è il teatro di Annibale Ruccello e questo è lo spettacolo che portiamo in scena. In un’atmosfera da thrilling e da giallo psicologico, in cui la vita quotidiana è indagata sotto la specie dell’angoscia, vanno in scena le eroine sconfitte di Ruccello: il travestito Jennifer; la casalinga mamma di Adrianina, la pazza Maria di Carmela, l’impiegata Anna Cappelli, la baronessa Donna Clotilde, Maria, la mamma dei quartieri. Un teatro di un mondo notturno e inquieto, di una galleria di personaggi alterati da una profonda scissione tra natura e cultura. Sono le figure “deportate”, come le definiva l’autore, orfane del legame con una scomparsa comunità ; contaminate nel linguaggio e nei comportamenti dai modelli indotti dai media. Un minimalismo tragico che si colloca dentro ampie correnti di drammaturgia europea, un teatro che disegna una mappa della nostalgia di una perduta ritualità popolare. Un “Teatro della crisi”. Crisi di valori e di ideologie e crisi del linguaggio che si esprime per rotture e crolli linguistici; per frantumazione di segni e per personaggi disturbati e nevrotici. Ma anche una crisi del Teatro che non può che ripercorrere se stesso, riandando a ritrovare dentro di se i propri classici; riscrivendo e ripetendo le stesse storie di sempre, con la convinzione che nulla può più essere inventato o scritto ma che può essere possibile soltanto riscrivere e reinventare la parola.
2 e 3 febbraio, Spazio Libero e Dissolvenze Incrociate (Napoli) presenta “Zorro Rides Again”. Testo e regia Vittorio Adinolfi
Riuscirà il potere dell’immaginazione a sopraffare quello della materialità? Riuscirà il nostro eroe a battere gli ipocriti, i falsi profeti, gli autori tv, e tutti coloro che non fanno sognare più gli uomini? In una città senza sogni, un uomo mascherato, chiamato Volpe (in spagnolo Zorro), combatte contro il conformismo e la banalità e si proclama giustiziere dei sognatori oppressi. Dietro la maschera si nasconde Diego Vega, un uomo che con la forza delle idee, della fantasia, vuole cambiare il mondo, ma si scontra con il cinismo e la disillusione di una società senza scrupoli e senza immaginazione.
9 e 10 febbraio, Mutamenti presenta “Il Macero”. Regia Roberto Solofria (nostro articolo)
Il Macero è il racconto dell’insolita sensibilità di un ragazzo, della sua “ottusa” caparbietà nel cercare per sé stesso una strada diversa. Del suo disagio a vivere in una comunità in cui l’attitudine al delitto è divenuta scorza callosa e la banalità… rimedio ad ogni ingiustizia. A tutto questo egli si ribella: prima decidendo di raccontare, di non tacere, e poi abbandonando la terra in cui è nato. «Il Macero» è la storia di una fuga, certo, è però anche, almeno nelle intenzioni, l’esposizione “chirurgica” di un taglio etico, politico, nei confronti di un inferno quotidiano, quello dell’Agro–aversano, che non genera eroi ma solo martiri
16 e 17 febbraio, MitreoFilmFestival & Mutamenti presentano “Quando Al Cinema Si Fumava”. Testo e regia Rino Della Corte (nostro articolo)
Fino a trent’anni fa le sale cinematografiche di provincia erano luoghi sociali, delle piccole piazze, dove s’incontrava la varia umanità. “Quando al cinema si fumava” è un racconto di quel periodo, di quelle sale, di quei cinema, di quelle pellicole seriali tanto di moda negli anni ’70. Storie, episodi, situazioni, personaggi di un cinema che oggi non c’è più perché soppiantato dalle decine di multisale dove le persone, il pubblico consuma velocemente e voracemente un prodotto chiamato cinema. Un gioco della memoria per raccontare anche in modo ironico il fascino delle sale semibuie e fumose dell’epoca.
23 e 24 febbraio, Pierfrancesco Pisani presenta “Viene l’ultima guerra”. Testo e regia Riccardo Bani e Roberto Testa
Viene l’ultima guerra è un monologo incrociato per attore e batteria. Un alpino parte per il fronte russo con la divisione Julia, racconta il suo viaggio verso il fronte, scompare durante la ritirata, ma continua un suo viaggio fantastico verso l’obiettivo finale dell’offensiva, la catena montuosa del Caucaso. La seconda storia riguarda un ragazzo arabo dei nostri giorni con dentro il sogno della pallanuoto. Nonostante lui voglia resisterle, la guerra, che inizialmente solo lo sfiora, finisce per sopraffarlo. I due personaggi si incontrano in un limbo, luogo si sospensione fra passato e presente, e di fronte agli spettatori le loro vicende si toccano e confrontano
1 e 2 marzo, Mutamenti presenta “Sangue Vivo”. Testo e regia Michele Pagano (nostro articolo)
Sud, sole, mare, colori, suoni, voci, vita, malavita, malafede, mal’anima, male odori, malessere, malefemmene, sconfitte, tormentate, sfrontate,
spietate, credenti, Sud, terra dei miracoli, terra di lavoro, terra di nessuno, terra amata, martoriata, propagandata, infangata, insanguinata, SUD.
8 marzo, Teatro Potlach (Fara Sabina - Rieti) presenta “Viva La Vita!”, di Clelia Falletti regia Pino di Buduo (nostro articolo)
L’attore è un viaggiatore nello spazio e nel tempo e usa i personaggi e le storie per orientarsi. Vola con la mappa della memoria e della fantasia, ma i suoi piedi concretamente disegnano la terra. Il poeta parla di sé con i suoi versi. Il pittore lo fa con i suoi colori. E l’attore? Attraverso le tecniche incontro i personaggi, attraverso i personaggi parlo di me. Che cosa hanno in comune Frida Kahlo pittrice e lngeborg Bachmann scrittrice? A Frida, il ferro di un tram impazzito spezzò la schiena e il sogno, e decise di dipingere, aiutandosi con la bocca quando fu immobilizzata a letto; per lngeborg la poesia appassionata e la lucida intelligenza furono il regalo distillato nel ferro e nel fuoco di una guerra mondiale. Viaggio dall’una all’altra e piano piano capisco, un po’ di più man mano che le incontro e mi vedo riflessa in loro.
15 e 16 marzo, Mutamenti presenta “Peppino mani dell’angelo”. Testo e regia Michele Pagano
Domenica, per tutti Mimma, per pochi Peppino. Una vita di discriminazioni dietro le quali crearsi un’identità diversa. Mimma si riconosce soltanto nel corpo del giovane Peppino, un corpo che mostra agli altri con assoluta fierezza, che le permette di scoprirsi per quello che da sempre avrebbe voluto essere. Un corpo tradito soltanto dalla grazia e dalla delicatezza delle sue mani.
29 e 30 marzo, Aldo Rapà (Toritto - Bari) presenta “Ad Un Passo Dal Cielo (W La Mafia)”, di Aldo Rapà, regia Nicola Vero
Calogero Nicosia ha 30 anni. Da bambino aveva visto cadere sotto i colpi della mafia i suoi genitori, e diciottenne ha deciso di vivere in alto, ad un passo dal cielo. Lì ha scoperto la bellezza della libertà, l’autenticità della natura, ha conosciuto se stesso. Lassù è invincibile, può combattere il mostro, può evitare i suoi colpi e può anche riuscire, con rabbia e dolore, a deriderlo gridando “W LA MAFIA”
5 e 6 aprile, Mutamenti presenta “Prova Generale”, di Michele Pagano regia Pagano e Solofria
Il debutto di un attore di buone speranze, il cui sogno viene infranto proprio dal suo musicista; e in un clima di scontri e dispetti nasce un’amicizia: un racconto a tappe delle loro avventure e disavventure, che involontariamente danno vita ad uno spettacolo divertente ma al tempo stesso malinconico.
13 aprile, Teatro del Sangro (Lanciano - Chieti) presenta “Macbett A Pallano”. Testo e regia Stefano Angelucci Marino
Spettacolo comico, graffiante. Angelucci Marino, dopo le re-invenzioni da Jarry e Gogol’ (Ubu a Pallano e L’Ispettore a Pallano) chiude questa “Trilogia della politica” (rigorosamente con la ‘p’ minuscola…) immergendo questo testo nel tritacarne di una riflessione, di una immaginazione che ne accentua il lato grottesco. La novità assoluta di questa terza ed ultima puntata “pallanesca” è rappresentata dalla presenza dei “Friulani” (interpretati dagli straordinari attori dell’Academia de Gli Sventati di Udine), un incontro/scontro esplosivo, l’occasione per sviluppare azioni e situazioni al vetriolo sul tema del rapporto con l’altro da sé.
19 e 20 aprile, Virus Teatrali (Napoli) presenta “L’ uomo dal fiore in bocca – Cecè”, di Luigi Pirandello. Regia Giovanni Meola
Due atti unici, uno drammatico l’altro insolitamente brioso e leggero (“CECÈ” è peraltro il primo lavoro scritto appositamente per la scena) hanno
una caratteristica comune: illustrare contemporaneamente, e in modo compiuto riteniamo, l’intero universo pirandelliano ma anche la nostra società attuale con una vividezza addirittura allarmante, ché dall’epoca del grande darammaturgo certi costumi e comportamenti non sono affatto cambiati.
26 e 27 aprile, I Cavalieri dell’Arte Scenica presentano “La strana storia di Romeo e Giulietta” di Sergio Del Prete e Valerio Esposito regia Sergio Del Prete
Personaggi di una favola scritta all’istante da un autore che non rivede gli errori del passato. Personaggi del teatro classico, come Romeo e Giulietta, in compagnia di Amleto o di zio Dante e Zia Beatrice, che ironizzano sulla tragedia shakespeariana con linguaggi e riferimenti completamente attuali. Una Giulietta decisamente “mascolina” e maliziosa e un Romeo disoccupato in attesa di una notte d’amore con la sua amata sono i protagonisti di questa storia, a tratti paradossale e alquanto bizzarra. Un testo giovane, fatto da giovani, ma per un pubblico che va dai 4 ai 98 anni.
2, 3 e 4 maggio, Mutamenti presenta “Tolc Sciò”, di Michele Pagano, regia Roberto Solofria (Domenica spettacolo ore 19 e 21). Ospite della serata, "Gigi D'Amico", che presentera' il video della canzone "Dedicata a te", tratto dal cd "Core Stracciato" (nostro articolo)
La televisione, amata, odiata, rinnegata, desiderata. La televisione specchio della vita. Televisione intreccio di storie, vere, finte, commoventi, inventate, strappalacrime, divertenti, assurde, ma comunque storie. In uno studio televisivo, tra imprevisti, litigi, cantanti neomelodici, ballerine raccomandate, presentatrici isteriche, mariti traditi e coreografi esuberanti, lo spettatore è immerso pienamente nell'atmosfera del dietro le quinte. Lo spettacolo è una leggera satira verso il mondo paiettato della TV che ogni giorno entra prepotentemente nelle nostre case coinvolgendoci a volte inconsapevolmente.
9, 10 e 11 maggio (fuori abbonamento), “Argentina Hijos Tour tre giorni per ricordare”:  (nostro articolo)
Tra il 1976 ed il 1983 in Argentina sparirono nel nulla oltre 30.000 persone che sarebbero successivamente definite Desaparecidos. Un’espressione che letteralmente, in spagnolo, significa "scomparsi" e che si riferisce a tutti gli oppositori che furono arrestati, per motivi politici, dalla polizia del regime militare argentino, ma anche di altri paesi dell’America latina, e dei quali si persero, per sempre, le tracce.
Il colpo di stato, la dittatura militare e nessun interrogativo trova risposta: polizia e governo fanno finta di non comprendere l’argomento, la Chiesa non si pronuncia, su gli elenchi delle carceri non vengono registrate queste detenzioni mentre la magistratura preferisce non intervenire.
Intorno ai desaparecidos viene eretto un muro di silenzio. La dittatura militare sceglie, come strategia, quella di far scomparire i suoi oppositori: prima la tortura e poi l’inumana prigionia e come se non bastasse a loro non è concesso neanche il diritto di una condanna a morte e di una successiva sepoltura del corpo.
Nessuna risposta potrebbe giustificare una violazione di qualsiasi diritto umano e poi di tale atrocità.
Con questo progetto militare si sarebbe voluto cancellare ogni traccia del passato, la memoria affinché presente e futuro potessero essere costruiti secondo le direttive del Regime. Il passato, però, non scompare mai, resta dentro ognuno di noi.
Da questa riflessione vuole partire il progetto di Officina Teatro che pone l’accento sulla necessità di riflessione che occorre in un momento storico dove tutto viene facilmente cassato.
Una tre giorni con altrettanti spettacoli, proiezioni e dibattiti e con la partecipazione dell’autore e giornalista RAI Italo Moretti e del regista Fulvio Arrichiello.
In scena, invece, “Il Sulfamidico” di Giovanni Meola, “Desapariciòn” di Roberto Solofria e “Nunca Màs” di Michele Pagano con i quali si vuole lasciare una traccia che consenta di pensare ad un futuro diverso, libero da violenze premeditate, libero da strategie di distruzione. Un percorso che il neonato spazio teatrale di San Leucio (Ce) si è imposto di percorrere da sempre con il teatro e la cultura affinchè si possa lasciare nel territorio una traccia che da diffondere sul territorio eludendo bruttissimi oblii.
Venerdì 9,
ore 19.30 proiezione del documentario “Sai chi sei” di Fulvio Arrichiello. A seguire dibattito con il regista;
ore 21.00 spettacolo “Il sulfamidico” con Enrico Ottaviano, lavoro scritto e diretto da Giovanni Meola;
Sabato 10
ore 19.30 incontro con Italo Moretti, autore e giornalista Rai e presentazione del libro “I figli di Plaza de Mayo”
ore 21.00 spettacolo “Desapareciòn” con Roberto Solofria ed Antimo Navarra
Domenica 11
ore 19.30 performance di Tango Argentino
ore 21.00 spettacolo “Nunca Mas”, con Antimo Navarra ed Ilaria Delli Paoli, scritto e diretto da Michele Pagano
Le serate sarranno accompagnate da degustazioni di prodotti argentini del commercio equo solidale a cura de “La bottega dell’altro mondo” dell’Arci Caserta
17 e 18 maggio, Ass. Cult. Scaramouche (Aversa - Caserta) presenta “Antigone”, di AA. VV. regia Carmen Pommella
La forza di una fragile fanciulla che pur di rispettare la legge divina, si oppone a costo della vita alla legge umana. Una fusione tra le Antigone più rappresentate nella storia del teatro, antica tragedia, molto attuale nei contenuti.
sabato 24 maggio, ore 21, domenica 25 maggio ore 19.00
a grande richiesta in sostituzione di “Vedove e Suocere” una produzione Cooperativa Mutamenti. Con: Roberto Solofria e Michele Pagano
regia: Roberto Solofria e Michele Pagano. Aiuto regia:Ilaria Delli Paoli
L’intera produzione di Annibale Ruccello evidenzia il ritorno del teatro al suo classico dettato drammaturgico, fatto di intrecci, dialoghi, tempi e quadri. Proprio questo è lo spettacolo che la Cooperativa Mutamenti porta in scena.
In un’atmosfera da thrilling e da giallo psicologico, in cui la vita quotidiana è indagata sotto la specie dell’angoscia, vanno in scena le eroine sconfitte del drammaturgo di Castellamare di Stabia: il travestito Jennifer; la casalinga mamma di Adrianina, la pazza Maria di Carmela, l’impiegata Anna Cappelli, la baronessa Donna Clotilde, Maria, la mamma dei quartieri.
Questo mondo notturno ed inquieto, questa galleria di personaggi alterati da una profonda scissione tra natura e cultura prende forma, corpo ed anima, proprio in un teatro che sta per essere chiuso o ricostruito. Uno sconcertante e drammatico abbandono fisico dove le figure “deportate”, come le definiva l’autore, orfane del legame con una scomparsa comunità, contaminate nel linguaggio e nei comportamenti dai modelli indotti dai media, diventeranno protagoniste di un cabaret tragico che si colloca dentro ampie correnti di drammaturgia europea, un teatro che disegna una mappa della nostalgia di una perduta ritualità popolare.
Un “Teatro della crisi”. Crisi di valori e di ideologie e crisi del linguaggio che si esprime per rotture e crolli linguistici; per frantumazione di segni e per personaggi disturbati e nevrotici. Ma anche una crisi del Teatro che non può che ripercorrere se stesso, ritrovando dentro di sé i propri classici; riscrivendo e ripetendo le stesse storie di sempre, con la convinzione che nulla può più essere inventato.
La rielaborazione di Roberto Solofria e Michele Pagano, per la prima volta inseme sulle tavole di un palcoscenico, e per quest’occasione attori e registi, punta proprio all’esaltazione di quella immediatezza con la quale i testi di Ruccello sapevano farsi comprendere dal pubblico. Una narrazione che inesorabilmente scorre tra macerie morali, civili e materiali.
31 maggio, Ass. Cult. Fratelli De Rege presenta “Era Tutto Così Diverso”, con Giovanni Allocca e Enzo Varone  (nostro articolo)
Il mondo di Evaristo è la quotidianità fin troppo tranquilla, abitudinaria all’eccesso, maniacalmente divisa tra libri e solitudine, che si scontra inaspettatamente con la realtà fin allora sconosciuta dell’anti-sé: l’invadenza e l’esuberanza del fratello Enzo tornato da una lunga tourneè teatrale per stare qualche giorno con lui.
L’incontro-scontro darà luogo ad una serie di esilaranti ma amare situazioni di amore ed odio, dalle quali emergeranno ricordi oramai dimenticati, segreti incoffessabili e torti mai perdonati.
L’entrata in scena successivamente di una donna, “un essere umano come tutti, tranne che per il modo di parlare”, ma sicuramente speciale per i due fratelli, riuscirà laddove nessuno, compresi loro, era arrivato a comprendere, a conoscere e a svelare l’identità di chi, per una comoda apparenza, si nasconde sotto un abito scomodo adeguandolo ad ogni occasione.
dal 5 all’8 giugno (fuori abbonamento), Mutamenti in collaborazione con ARCI Caserta presenta “Gli Esclusi”. Spettacoli partecipanti al premio scenario ETI 2008 (leggi approfondimento)
Il premio Scenario nasce dalla volontà di promuovere e valorizzare nuove idee, progetti e visioni di teatro. Gli esclusi è una rassegna che nasce per accogliere i progetti che non hanno vinto il premio Scenario e che non sono mai diventati uno spettacolo. Gli esclusi è una rassegna che si muove nel territorio che precede la formalizzazione della ricerca: si interessa a chi cerca un linguaggio e non a chi è convinto di averlo trovato

- Ingresso €10,00, Ridotto €7,00
- Abbonamento intero (8 spettacoli a scelta) 50,00, ridotto (8 spettacoli a scelta) 35,00
Feriali ore 21.00, Domenica ore 19.00
Per informazioni: La segreteria è aperta il martedì e il giovedì dalle 18.00 alle 21.00, il mercoledì e il venerdi dalle 16.00 alle 19.00
Officina Teatro, via degli Antichi Platani 28/30 , tel 0823 363066, www.mutamenti.com

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