Teatro comunale: I casi sono due

Caserta – 19 Novembre 2010

Articolo di Arianna Quarantotto

Con una tartina ben farcita e un bicchiere di prosecco il Teatro Comunale ha dato il via alla stagione 2010-2011 che si presenta davvero “gustosa”. Ad aprire il sipario ieri sera un classico del teatro napoletano, “I casi sono due”, un’elegante e divertente commedia scritta da Armando Curcio e interpretata dal grande Carlo Giuffrè, nei panni del barone Ottavio.
Ad accompagnarlo sulla scena, Angela Pagano nel ruolo della moglie del barone, appassionata solo di cani, uno spassosissimo Ernesto Lama, un cuoco tutto fare, e i “servi” di casa, Pierluigi Iorio, Gennaro Di Biase,Vincenzo Borrino, Paola Vernazzo, Danilo Della Calce, Vincenzo La Marca. In ultimo il cane Mimì.
L’ambientazione è quella della Napoli della prima metà del ‘900, rievocata anche attraverso le melodie di una radio d’epoca che intona brani come l’indimenticabile "Parlami d'amore Mariù".
La vicenda gira intorno al barone, tormentato dal rimorso di aver abbandonato un figlio illegittimo avuto in giovanissima età, da una ballerina di teatro. Assoldato un investigatore privato, tra “qui pro quo” e battute ad effetto scoprirà che il figlio è proprio il cuoco di casa, il furbo Gennaro, amante delle carte e delle donne, ladro di professione, pronto a gabbarsi di tutti.
Tra una vicenda e l’altra Gennaro passerà dalla condizione di cuoco a quella di baroncino, poi di nuovo da baroncino a cuoco, fino a quando, consapevole di una identità che non gli appartiene decide di ritornare a vivere libero, tra le strade di Napoli.
Esilaranti le scene dell’agnizione e del tentativo, da parte del barone, di educare al bon ton il figlio ritrovato attraverso lo studio del catechismo che si trasforma, nelle parole di Gennaro, con un crescendo di battute deliziose e mai volgari, in un elenco di divieti.
Insomma una bella commedia degli equivoci che lascia spazio anche ad una malinconica riflessione sull’educazione da dare ai figli, sulla solitudine della vecchiaia, sul bisogno di dare amore e di riceverlo.

Consulta: Teatro Comunale Di Caserta: Stagione Teatrale 2010/2011

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